Parlare con Dio by Umberto Curi

Parlare con Dio by Umberto Curi

autore:Umberto Curi [Curi, Umberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2024-02-08T23:00:00+00:00


4. I due pani

I Vangeli di Matteo e di Marco riportano due distinti episodi nei quali Gesù moltiplica pani e pesci per dare da mangiare alla moltitudine che lo ha seguito. Nel primo episodio (Mt 14, 13-21; Mc 6, 30-44) con cinque pani e due pesci ha sfamato cinquemila uomini (oltre a donne e bambini); nel secondo (Mt 15, 32-39; Mc 8, 1-10) con sette pani e «pochi pesciolini» ha sfamato quattromila uomini (oltre a donne e bambini). La prima moltiplicazione è riportata anche da Luca (9, 10-17) e da Giovanni (6, 1-14). Da notare che si tratta dell’unico miracolo di Gesù – a parte la resurrezione – ad essere presente in tutti e quattro i Vangeli.

La duplicazione del racconto in Marco e Matteo è stata fonte di discussione fra gli esegeti, che hanno notato che le piccole differenze fra i due testi suggeriscono che la prima moltiplicazione sembra indirizzata ad ebrei e la seconda a fedeli di origine pagana. Alcuni commentatori, perciò, si sono chiesti se non si tratti di due redazioni diverse di uno stesso episodio, sdoppiate a fine catechetico.

Resta comunque assodato che in tutti i Vangeli la narrazione del miracolo occupa un posto particolarmente importante e costituisce un momento culminante della manifestazione di Gesù, come segno tangibile della sua potenza e della sua generosità. Altrettanto indiscutibile è il riferimento all’istituzione dell’eucarestia che avverrà con l’ultima cena, come è confermato dal fatto che Matteo e Marco descrivono gli stessi gesti – «alzando gli occhi al cielo, disse la benedizione, spezzò il pane» (Mc 6, 41; Mt 14, 19) – che verranno compiuti dal Cristo nella sala del Cenacolo, mentre Giovanni per indicare l’atto rituale compiuto da Gesù durante l’ultima cena usa esplicitamente il verbo «avendo reso grazie» (eukaristésas) (Gv 6, 23; lo stesso termine compare anche in 1 Cor 11, 23-25).

«Volete andarvene anche voi?» (Gv 6, 67). Questo interrogativo rivolto ai Dodici chiude il discorso che Gesù, nel sesto capitolo del Vangelo di Giovanni, aveva iniziato in modo singolare, col gesto di sfamare cinquemila uomini con «cinque pani d’orzo e due pesci secchi». La gente non comprende molto. Cerca Gesù ma per farlo re, ragione per la quale Egli fugge e non si fa trovare. Quando torna tra la gente dice, con un po’ d’ironia: «Voi mi cercate non perché avete visto i segni ma perché avete mangiato dei pani e vi siete saziati» (Gv 6, 26). Soggiunge: «Procuratevi non il cibo che si consuma ma quello che dura per la vita eterna» (Gv 6, 27).

È il discorso dei due pani – il pane dello stomaco e quello del cielo – alla cui intelligenza Gesù tenta di sollevare coloro che «hanno mangiato e si sono saziati». Il confronto si fa drammatico fino alle espressioni scioccanti: «Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la vita eterna» (Gv 6, 54), che sono un’anticipazione di quanto dirà nell’Ultima Cena. Ora Gesù lascia intravedere il filo sottilissimo che unisce i due pani senza soluzione di continuità.



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